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COSTUME
E SOCIETA' |
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Uno
dei modi migliori per raccontare il costume ed il mondo sociale
ed i loro cambiamenti ad esempio di una città come Cefalù
è sicuramente il cinema.
In questo contesto si possono citare, infatti, i vari manifesti
pubblicitari e locandine cinematografiche che vanno a formare una
collezione particolare ed anche abbastanza antica, visto che i primi
esempi, tra l'altro molto semplici e quasi puerili se si attua un
confronto con quelli attuali, risalgono al 1920.
Ovviamente questa collezione aggiunge una valida testimonianza dei
cambiamenti del costume non solo locale, ma certamente avente un
respiro più grande.
Ma le testimonianze cinematografiche non si fermano a questa collezione.
Nel 1953 il Principe Alberto Alliata produsse il film intitolato
"Vacanze d'amore" che ha il merito di mostrare
al pubblico tutta la città perchè si ebbe la coincidenza
tra il set cinematografico ed il luogo d'ambientazione del film.
Altro set cinematografico installato in città fu quello riguardante
la realizzazione del film "A ciascuno il suo"
nel 1967 dove la città servì a rappresentare un po'
tutta la Sicilia.
In tempi un po' più recenti, arrivando al 1988, si hanno
le riprese di quello che poi diventerà un film da Oscar,
"Nuovo Cinema Paradiso" di Giuseppe Tornatore.
Stavolta lo scenario marittimo naturale con il suo porto, la distesa
di mare e le case abbandonate fa da sfondo ad alcune fasi della
crescita del protagonista del film stesso.
A
completare questo quadro a tratti folcloristico e comunque di costume
e a sfondo sociale è tutta la vicenda legata a Edward
Alexander Crowley, un inglese davvero pittoresco e fuori
dalla norma.
Tale signore nato verso la fine del 1800 e che nell'adolescenza
aveva avuto un carattere davvero ribelle e difficile, ebbe la visione
di uno stregone che gli dettò un testo meglio conosciuto
col nome di "Il libro della legge"; tale testo
era la base di una nuova e personalissima religione.
Crowley decise di fondare l'abbazia di Thelema per officiare
ai suoi riti proprio a Cefalù nel 1920. L'evento scombussolò
notevolmente la quiete cittadina soprattutto per la presenza di
varie donne, le "infedeli", che erano punite costringendole
a restare nude sulla spiaggia o legate in qualche sporgenza della
rinomata e citata Rocca.
Le lamentele fatte dalla cittadinanza alle autorità delegate
all'ordine pubblico furono tante da imporre un'ordinanza per l'espulsione
urgente ed immediata dell'inglese da Cefalù.
Ultimo
cenno storico-culturale che riguarda la città è una
famosa incisione contenuta nell'opera di Benedetto Passafiume nel
1645, ricordata perchè dà una particolare e suggestiva
visione della città.
Tale incisione permette di ammirare molti degli elementi costitutivi
della città, a partire dal famoso ed imponente Duomo ruggeriano,
la cortina muraria ed altre espressioni architettoniche dell'edilizia
come il già citato Osterio Magno, il Convento di Santa Caterina
che oggi ospita il Municipio ed il Convento di San Domenico posto
sotto la Rocca plurinominata.
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